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La chimica dell’amore

Tutti noi desideriamo quei momenti ipnotizzanti e fugaci di innamoramento. 

È elettrizzante e magnetico. Il mondo sembra avere perfettamente senso e le stelle sembrano essersi finalmente allineate come desideravamo.

Tutti noi amiamo essere innamorati. Ma il troppo di tutto può tramutarsi in qualcosa di negativo, e l’amore non fa eccezione.

Ci si scotta, allontanandosi da sé stessi, dalla propria tranquillità mentale e lontano da ogni parvenza di pace.

LA FASE INIZIALE

La maggior parte delle relazioni amorose inizia sotto forma di un pensiero intrusivo. Sogniamo l’altra persona, passiamo il nostro tempo a fantasticare su quello che indossa, ossessionati dai piani che potrebbero realizzarsi nella serata.

Non conosciamo abbastanza bene l’altra persona, quindi passiamo molto tempo a cercare di colmare queste misteriose lacune.

Mani sudate, discorsi balbettanti, battito cardiaco accelerato, notti agitate. Questo perché il cervello rilascia un’ondata di dopamina, serotonina e norepinefrina durante la prime fasi di attrazione.

La dopamina svolge un ruolo essenziale nella regolazione del movimento e nell’attivazione della ricompensa nel cervello. Aumenta l’eccitazione e il desiderio sessuale.

La serotonina è uno stabilizzatore naturale dell’umore associato al sonno, al cibo, alla digestione. Inoltre, la serotonina supporta la regolazione di ansia e umore.

La norepinefrina fornisce invece un effetto stimolante. Come si può notare, il cocktail di questi neurotrasmettitori contribuisce a farci sentire vertiginosi, euforici e “così innamorati” che lottiamo per focalizzare la nostra attenzione altrove.

LO STABILIZZARSI DELL’ECCITAZIONE

Sfortunatamente, tutta l’eccitazione iniziale ha una data di scadenza. Non importa quanto sia affascinante la situazione, alla fine ci adattiamo alle nostre circostanze. Ecco perché i nuovi vestiti perdono il loro splendore e tutto il resto il loro fascino.

La novità svanisce e restiamo con noi stessi. L’amore e le relazioni non sono poi così diversi. L’esperienza dell’innamoramento non produce insomma risultati positivi a lungo termine.

Dopo che l’Eccitazione iniziale inizia a esaurirsi, la dinamica può diventare sempre più complicata. Alcuni possono temere l’impegno con l’altra persona e iniziano a ritirasi dal proprio rapporto. Altri, terrificati dall’abbandono, potrebbero iniziare ad aggrapparsi incessantemente al loro partner, alla disperata ricerca della lealtà e del desiderio.

Se invece è l’attaccamento a prendere piede, il nostro corpo inizia a rilasciare ossitocina e vasopressina.

L’ossitocina è considerata l’ormone dell’amore. Durante l’attività sessuale, i nostri corpi la rilasciano aiutando i partner a sentirsi connessi dopo aver finito; come il corpo di una donna che diviene mamma lo rilascia per connettersi con il suo neonato tramite l’allattamento al seno.

L’ossitocina aiuta a rafforzare i sentimenti positivi nei confronti delle persone che già amiamo.

La vasopressiva può essere invece classificata come “l’ormone dell’impegno”.

AMORE TRAUMATICO

Purtroppo le relazioni possono anche essere traumatiche, perché anche innamorarsi espone a questo rischio.

Quando incontriamo ostacoli nelle nostre relazioni romantiche, la nostra passione può degenerare in ossessione, si intensifica e diviene ferocia disperata.

Diventiamo frustrati e agitati. Agiamo con manipolazione o aggressività passiva. Ci comportiamo come bambini che piangono o si lamentano o fanno il broncio – affamati di attenzione e soprattutto di soluzioni.

Anche se sappiamo che l’altra persona non può soddisfare i nostri bisogni, facciamo tutto il possibile per salvare la relazione. Per molti, la paura della solitudine evoca molto più terrore del pensiero di rimanere in una relazione malsana.

I tossicodipendenti seguono queste stesso schema. Fanno tutto il possibile per mantenere l’omeostasi prevedibile. Quando la sostanza non è disponibile, sperimentano una forte crisi ed un’intensificazione della voglia. Agiscono con aggressività o impulsività per ripristinare ciò che hanno perso.

Anche se vogliono uscire dal tunnel della droga, la sostanza sembra avere una presa ferrea sulla loro anima.

Apprendere come reagisce il nostro corpo e la nostra mente all’innamoramento e all’attaccamento, può favorire un apprendimento su come proteggersi al meglio dal pericolo potenziale.

 

Autore © Dott. Marco Forti.

Psicologo, Psicoterapeuta & Sessuologo Clinico

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