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Umore depresso o dispersione di energie?

Molto spesso, essendo immersi in ritmi quotidiani veloci e frenetici, può capitare di sentirsi stanchi, ma non di una stanchezza relativa ad una giornata, bensì di una fatica che si protrae nei giorni mettendoci in uno stato di accumulo da cui non si riesce ad uscire. Quando inizia un processo di questo tipo di solito il corpo inizia a mandare tutta una serie di segnali che non sempre riusciamo a cogliere o su cui possiamo soffermarci, pena la “perdita del tempo”.

Eppure uno degli elementi da prendere in considerazione in queste situazione è proprio il tempo; come è utilizzato e distribuito e quanto è percepito e vissuto come un nemico o come un grande alleato.
Quella di cui parliamo è un’alterazione dell’umore, che spesso sfugge alle indagini psicologiche per quanto invece una delle forme più diffuse con un variazione della quantità di energia a disposizione. In base alla soglia individuale infatti il livello energetico si abbassa a volte in modo lieve e altre marcato, provocando un cambiamento umorale che ha sintomi molto simili a quelli depressivi:
• apatia
• pessimismo
• debolezza
• svogliatezza
• demotivazione
In realtà spesso non si può assolutamente parlare di depressione eppure queste sensazioni influenzano almeno in parte le attività quotidiane, come se non ci si sentisse in grado di affrontare le normali difficoltà della vita. La prima cosa da fare allora è fermarsi e chiedersi “Come sto utilizzando le mie energie?” “Trovo il modo di ricaricarle davvero?
La necessità di ricaricare le energie che utilizziamo è psico-fisiologica così come quella di spenderle nel fare delle azioni, in un equilibrio costituito da un continuo e graduale spostamento dal polo dell’attivazione a quello dell’ allentamento.
Questo significa che per riuscire a ricaricare le energie che utilizziamo così da poterle reintegrare sempre nel modo giusto, abbiamo bisogno di allontanarci dallo stato di attivazione riequilibrando il bilancio energetico.

Cosa ci consente di fare questo?
Almeno tre azioni:
1. mangiare
2. riposare
3. vivere il piacere

Nel quotidiano ci  avviciniamo a queste azioni “vitali” dopo uno stato di stanchezza e un dispendio di energia a volte eccessivi; proprio grazie ad esse riusciamo a ricaricarci. Quando non viviamo pienamente il mangiare, riposare e vivere il piacere vuol dire che non stiamo gestendo bene nemmeno lo stato di fatica e di attivazione.

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Umore depresso o dispersione di energie?

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