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LA PRIMA VOLTA NON È PIÙ COME UNA VOLTA

In questo articolo affronteremo un tema concernente la sessualità, nello specifico parleremo delle prime esperienze sessuali,  soprattutto nelle sue componenti psicologiche e relazionali.

A differenza di quanto avviene nel mondo animale, dove il comportamento sessuale è qualcosa di meramente istintivo e dipende appunto da cicli biologici, nell’uomo i fattori ambientali e psicologici hanno la preminenza.

Purtroppo spesso le persone sottovalutano questi importanti elementi esistenti tra la sessualità e il resto della propria vita. Così accade che esordiscano difficoltà non preventivate  (ad esempio difficoltà di erezione o eiaculazione precoce per il sesso maschile, vaginsimo e/o dispareunia o scarsa lubrificazione per quello femminile, o abbassamento del desiderio per entrambi), generando allarmi e creando idee erronee relative a qualche tipo di malattia organica.

D’altronde, oggi, la principale fonte di informazione per le nuove generazioni è la rete internet, che permette di accedere a qualsiasi contenuto con facilità e immediatezza garantendo l’anonimato: il web è diventato quindi il luogo in cui transita parte dell’educazione sessuale, ciò nonostante, i giovani non sono sempre sufficientemente consapevoli dei limiti legati all’attendibilità delle fonti e delle informazioni reperite, soprattutto in merito alle prime esperienze sessuali.

Tutto questo giustifica non solo la necessità di un aiuto per non arrivare impreparati all’incontro reale, ma anche per gestire le proprie insicurezze e conoscere modelli validi con cui eventualmente identificarsi. Il rischio più grosso è relativo ad una conoscenza che passi prevalentemente dalla pornografia, propagandando una rappresentazione parziale della sessualità, molto legata alla “prestazione” e scissa dalla componente emotivo-relazionale.

modelli del maschile e del femminile che vengono veicolati sono stereotipati e relegano tuttora il maschio in una posizione di conquistatore performante e la donna in un ruolo di passivo oggetto del desiderio.

Oltre questo, malgrado l’eccesso di materiale sessuale e la diffusa precocizzazione dei comportamenti sessualizzati tra le nuove generazioni,  la pratica sessuale è in forte diminuzione tra i più giovani, nonostante si sia abbassata l’età di esordio.

Il motivo di tale recessione sembra rintracciabile nella difficoltà di gestione della relazione e del legame. Le rappresentazioni idealizzate di sé, dell’altro e dell’incontro relazionale e sessuale contribuiscono a determinare ulteriormente tutto questo.

Fare sesso per la prime volte

Fare sesso per le prime volte è allo stesso tempo qualcosa che si desidera tantissimo ma che allo stesso tempo intimorisce e può creare ansie ed insicurezze. Non sappiamo bene cosa succederà, se ci sono delle tecniche e delle cose giuste da fare o viceversa.

Si hanno un sacco di aspettative sulle prime volte, ma la realtà è che molto spesso non è quella esperienza fantastica  che ci aspettavamo. Per dire le cose come stanno, è facile che le prime volte in generale, quelle con un nuovo partner per intenderci, non siano appunto un granché.

Spesso accade tutto il contrario di quello che ci aspettiamo, perché la scarsa conoscenza dell’altro\a e l’ansia possono renderci molto impacciati. Rare volte l’esordio è memorabile, perché si tratta, appunto, della prima volta e questo non accade solo in ambito sessuale, ma anche in molti altri aspetti della nostra vita.

Se le nostre prime volte   sono state un po’ deludenti non preoccupiamoci eccessivamente. Il sesso si impara! Con un po’ di “pratica” e conoscendo meglio il partner, i rapporti saranno sempre migliori.

Sottolineiamo quindi, che i giusti presupposti per le migliori condizioni intime in una  relazione si raggiungono con il tempo, con la conoscenza e che permette di fidarci sull’avere vicino una persona che non pretende, non vuole qualcosa, ma ci dedica tempo e ascolto a prescindere.

Creare le migliori condizioni

Il coinvolgimento ed  il piacere, nella sessualità, non è unicamente fisico, non deriva solamente dalla stimolazione del corpo, ma è anche mentale. Il piacere è dato dalle emozioni, dall’intimità, dalle sensazioni condivise con un’altra persona. Per provare questo mix di sensazioni fisiche e piacere mentale è necessario riuscire a creare un clima rilassato e accogliente, in cui le paure possano lentamente sciogliersi e lasciare spazio al gioco e all’intimità.

Farlo invece  con scarsa convinzione o, peggio, sentendosi  “costretti”, significa mettersi nella condizione di non vivere adeguatamente l’occasione.

I primi rapporti sessuali vanno scaldati dall’intimità e non dalla fretta e dalla dimensione prestazionale.

La scelta del momento in cui esordire i primi rapporti sessuali, oggi, è più anticipata nel tempo; segue troppo spesso  un obiettivo non propriamente felice, quello di togliersi la verginità o l’astinenza come se queste fossero una sorta di maledizione da cui svincolarsi nel più breve tempo possibile, senza intoppi o possibili rimandi.

Le problematiche sessuali che vengono portate in terapia sono quindi determinate proprio da quanto descritto, ovvero dal fatto che i primi rapporti sessuali sono, sia per l’uomo che per la donna, del tutto o in parte insoddisfacenti a causa di paure, ansia da prestazione.
Conformemente ai resoconti offerti, i primi rapporti sessuali non sono finalizzati alla semplice  “ricerca del piacere”, ma servirebbero a confermare la propria identità e le proprie capacità.
Le aspettative reciproche sono spesso riassunte da un più o meno esplicitato obbligo di ricercare e offrire piacere; i primi rapporti sarebbero quindi una sorta di “sperimentazione” che consentirebbe all’individuo di confermarsi sessualmente come soggetto “adeguato ed adulto”.

Il sesso… non è mai solo sesso

Con l’evoluzione nell’essere umano la pratica sessuale si è svincolata dalla mera funzione riproduttiva.

La sessualità è arrivata ad assumere importanti funzioni psicologiche, che vanno dalla percezione del proprio valore alla possibilità di costruire e mantenere rapporti sociali ed affettivi significativi.

Inoltre, anche se di sesso e sessualità si parla molto di più rispetto al passato, ci sono ancora molte idee sbagliate che sopravvivono, troppi miti e poche verità.

Sia l’uomo che la donna possono aver paura le prime volte che fanno l’amore.
Si ha paura di provare dolore, fastidio o di non piacere abbastanza , oppure di non essere all’altezza della situazione o di avere un problema di eccitazione. Il che, nello specifico per un uomo, è la peggiore umiliazione; proverà una grande vergogna e questa sensazione di vergogna si trasforma facilmente in ansia, e l’ansia è nemica dell’eccitazione. Quindi la prima volta che fa l’amore anche si ha bisogno di una partner comprensiva che lo metta a suo agio e che non giudichi per la prestazione.

Per questo va ribadito che il rapporto sessuale nella coppia è bene che sia preceduto dalla costruzione di una sfera di intimità che svolge la funzione psicologica di avvicinamento e sperimentazione di sé e del proprio corpo nella relazione con il partner.

Uno degli obiettivi rispetto un corretto approccio sessuale è quello di “de-genitalizzare la sessualità”, cioè di renderla più ampia , meno riduttiva e soprattutto meno correlata alla sola sfera dei genitaliquindi di conseguenza meno ansiogena.

La genitalità ha purtroppo fagocitato il concetto di sessualità, soprattutto nella nostra cultura, per cui la “sessualità” adulta ha finito per caratterizzarsi nella capacità di provare piacere tramite  essenzialmente il coito.

De-genitalizzare, non significa eliminare la genitalità dal rapporto sessuale, ma ampliare gli orizzonti sensoriali e emozionali e correlare la sessualità a tantissimo altro.
Il coito, soprattutto agli esordi di una relazione, dovrebbe rappresentare una possibilità delle possibilità, facilitando la conoscenza reciproca e, mediante il tempo e la confidenza, trovando strade di accesso al piacere, non esclusivamente genitaliche.

Il sesso insomma andrebbe sfruttato e vissuto maggiormente dal punto di vista “relazionale”, cioè come uno dei possibili modi per incontrarsi con un’altra persona, fare conoscenza, non solo quindi orientato verso la gratificazione erotica provocata dalla stimolazione ritmica di certe parti del corpo e dal desiderio di penetrazione.

C’è un modo per comprendere se si è pronti per il primo rapporto sessuale?

Se si è in grado di esprimere chiaramente e direttamente le proprie emozioni, necessità e desideri al partner, di certo si sarà pronti per fare quel passo che permetterà di godere e crescere.

Se non ci sentiamo a nostro agio o siamo confusi, forse non è ancora giunto il momento. 

Si conceda allora questa parte assai intima di noi, solo a chi sarà auspicabilmente in grado di tutelarci dalla mortificazione e dalla vergogna.

Tali presupposti sono il primo passo su una strada bellissima che via via diventa sempre più piacevole da percorrere insieme all’altra persona.

 

Dott. Marco Forti.
Psicologo, Psicoterapeuta & Sessuologo Clinico
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