L’INSONNIA E LE SUE CARATTERISTICHE
Nel presente scritto vorrei parlare di sonno, dando alcune informazioni più precise su uno dei disturbi più frequentemente riferiti dai nostri pazienti: l’insonnia. Il termine insonnia fa riferimento a un concetto puramente soggettivo, infatti non esistono dei parametri assoluti a cui fare riferimento per quanto riguarda il tempo necessario per addormentarsi, la durata ottimale di sonno e l’orario migliore di risveglio mattutino. Le differenze tra individui si riscontrano anche nel sonno, alcune persone hanno bisogno di un numero superiore di ore di sonno per potersi sentire riposati (lunghi dormitori), ad altre bastano 3/4 ore per essere soddisfatti del riposo notturno. Per questi motivi si tende a definire l’insonnia, anziché come una malattia, come un sintomo soggettivo per cui la persona si lamenta di “dormire poco e/o male e di non trarre dal sonno soddisfazione e la sensazione di aver recuperato energia”. Si parla di sintomo perché l’insonnia non è mai primaria ma secondaria a un disturbo psichico od organico. Questo concretamente cosa significa? Significa che alla base c’è una sofferenza psicologica (ad es. una situazione preoccupante per la persona in oggetto, un cambiamento stressante, un lutto, un nuovo evento positivo o negativo che destabilizza il soggetto ecc) o un disturbo organico (un dolore fisico, febbre e patologie organiche) dal quale si sviluppano difficoltà ad addormentarsi, a mantenere il sonno o risvegli precoci. Una prima classificazione clinica che può essere presentata ai nostri lettori si basa sul “momento”, durante la notte, nel quale si presenta l’insonnia. In particolare, si possono presentare le seguenti situazioni:
Un’altra utile classificazione che possiamo fornirvi riguarda la sua durata. Vediamo insieme le varie tipologie.
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