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DISTURBO DEL DESIDERIO E DELL’ECCITAZIONE SESSUALE FEMMINILE

CIÒ CHE UN TEMPO VENIVA DEFINITA COME FRIGIDITÀ, OGGI, ALL’INTERNO DEL MANUALE DIAGNOSTICO E STATISTICO DEI DISTURBI MENTALI (DSM-5) PRENDE IL NOME DI DISTURBO DEL DESIDERIO E DELL’ECCITAZIONE SESSUALE FEMMINILE.

Il DSM-5 specifica che il disturbo del desiderio e dell’eccitazione sessuale femminile è caratterizzato da una completa mancanza o significativa riduzione dell’interesse o dell’eccitazione sessuale.

Essendo una condizione complessa, la causa può essere rintracciata in una molteplicità di fattori, tra cui biologico, sociale, psicologico, ambientale e relazionale.

La comorbidità può presentarsi con il disturbo dell’umore e dell’ansia, attacchi di panico, depressione, fobie e disturbo bipolare.

Ciò che però viene spesso trascurato è il ruolo che un ricordo o un segreto può svolgere nell’inibire qualunque forma di godimento sessuale.

Ad esempio, le relazioni extraconiugali o le preoccupazioni possono inibire il ciclo di risposta sessuale.

Rispetto ai sintomi legati al disturbo del desiderio e dell’eccitazione sessuale femminile, il DSM-5 specifica una completa mancanza o significativa riduzione dell’interesse o dell’eccitazione sessuale.

Viene diagnosticata quando sono presenti tre o più dei seguenti sintomi. Questi includono: assenza di un interesse nell’attività sessuale, o una decisa riduzione di esso; assenza di pensieri o fantasie erotiche o di qualunque tipo di pensiero sessuale; la donna non è propensa ad intraprendere rapporti sessuali con il partner e non mostra alcun senso di piacere durate gli stessi.

Questi sintomi devono persistere per un minimo di sei mesi e causare un disagio significativo nella vita della paziente.

Inoltre, non esistono prove di una causa fisica, biologica o indotte da sostanze per tale condizione.

Il problema può essere permanente, ossia essere presente sin dall’inizio della vita sessuale, o acquisito, cioè subentrato dopo una fase di vita sessuale normale.

La sua gravità oscilla su un continuum che va da lieve, a moderato o grave. Prima di una diagnosi finale, si raccomanda di invitare la paziente a sottoporsi ad un esame fisico completo per assicurarsi che la fonte del problema non sia fisiologica.

Dovrebbero essere presi in considerazione risultati anormali dell’esame obiettivo o sospette comorbidità.

Questo può richiedere un intervento farmacologico, e dovrebbe verificarsi prima di eventuali raccomandazioni inerenti la psicoterapia.

Per proseguire la lettura ed andare all’articolo completo: https://www.psiconline.it/articoli/sessuologia/disturbo-del-desiderio-e-dell-eccitazione-sessuale-femminile-2.html

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