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REWARD SYSTEM Come funziona il sistema della ricompensa

Tali funzioni sono ascrivibili al sistema della ricompensa, una serie di percorsi neurali, chiamati nella cultura scientifica anglosassone reward system, o reward pathway; portano i segnali di benessere dalla periferia al centro e dal centro alla periferia, avendo come sede primaria il SNC (sistema nervoso centrale), in particolare la VTA (area tegmentale ventrale mesencefalica).

Esso è quindi la sede delle gratificazioni e ci permette in tale accezione di distinguere ciò che per noi è bene, da ciò che lo è meno, e quindi ciò che è male (base anche della funzione cognitiva del ‘prendere decisioni’). Per questo affonda le sue origini all’inizio del pensiero dell’umanità.

Le Origini del Reward System

Sappiamo che il genere uomo ha da sempre avuto sistemi di cura e di ragionamento parallelamente, il sistema della ricompensa unisce entrambe le cose: infatti se parliamo di benessere parliamo di reward system, che accomuna origini della filosofia (la ricerca della conoscenza, del bene) alle origini della medicina, quando gli sciamani aiutavano ora un ferito magari con degli aghi rudimentali effettuando così i primi trattamenti agopunturali, ora un sofferente con qualche erba o pianta in grado di alleviare il dolore, etc; tutte queste pratiche sono in grado di agire sul sistema della ricompensa.

La storia della medicina prescinde dalla trattazione, ma è importante ripercorrere la storia degli studi sul sistema della ricompensa: nel 1954 Olds e Milner scoprono la VTA, area tegmentale ventrale, una sede del mesencefalo, situata anteriormente, ricca di snodi nervosi dopaminergici e serotoninergici capaci di proiettare tali percorsi in numerosi centri del cervello ma anche in periferia.

Negli anni 1960s poi Pavlov effettua i suoi celebri esperimenti, che più di altri mettono in luce le funzioni del reward: un animale tende a ripetere quei comportamenti quando stimolato in modo positivo, ovvero in seguito a ricompensa, e questo avviene in modo riflesso.

Successivamente tutti i percorsi della ricompensa vengono scoperti, grazie alle più moderne tecniche di imaging.

Qualche decennio fa, Almeida Takakure ed altri capiscono che il CRH base dello stress stimola gli oppioidi sia il reward pathway: il sistema della ricompensa produce dopamina proporzionalmente appunto a stress e dolore.

Oggi si occupano di reward:

  • Dreher, un matematico che a Lione studia la ‘decision making’
  • Fisher, una ricercatrice che si occupa di emozioni correlate alla ricompensa
  • Grigson, una ricercatrice che studia le dipendenze in relazione al reward
  • Esch e Stefano, due studiosi che si occupano di oppioidi, salutogenesi e ricompensa.

Anche Antonovsky negli anni 1970s con le sue teorie sulla salutogenesi fu un precursore di reward system: infatti teorizzava che solo prevenendo e vivendo seguendo il benessere, è possibile uno stato di salute effettivo, solo in un secondo tempo sarebbe necessario ricorrere a farmaci o a terapie occidentali, ma prima di questi è meglio sicuramente rivolgersi ai sistemi complementari ed alternativi (che agiscono di più sul sistema della ricompensa).

LE VIE NEUROSCIENTIFICHE

Come detto, da un punto di vista neuro-anatomico siamo a livello mesencefalico, nel tronco dell’encefalo, più specificatamente nella VTA: questa è la sede a maggiore densità di recettori e neuroni dopaminergici, responsabile appunto del benessere percepito a livello conscio (cioè corticale), dovuto ad una serie di cause e reso tale proprio dall’area tegmentale ventrale.

Da essa poi si sfioccano facendo sinapsi in varie reti neurali:

-con i gangli della base telencefalici, ad orientamento laterale e mediale, rispettivamente arousal-stress vs ricompensa-gratificazione / con lo striato, con l’amigdala, con il nucleus accumbens

-con il sistema limbico, ambito dell’elaborazione delle emozioni

-con l’asse HPA, l’ipotalamo e l’insula, soprattutto per gli aspetti di pertinenza più propriamente laterale (sistema dello stress come detto)

-con varie aree corticali: cingolato anteriore (componente limbica/emotiva); corteccia frontale, in grado di elaborare un comportamento finalizzato; con l’insula, area corticale autonomica a partenza sia orto che parasimpatica

-ci sono anche links con il grigio periacqueduttale, sede eletta per gli oppiodi endogeni

L’attività neuronale è sia tonica che fasica: ovvero ci sono segnali basali e segnali che ad essi si aggiungono in seguito a stimolazioni interne ed esterne.

Il primo nucleo ad essere attivato è l’accumbens, poi la corteccia elaborando l’impulso orienterà i percorsi in senso mediale (se prevalgono segnali eccitatori) o laterale (se prevalgono segnali inibitori). Nel primo caso, più fortunato da un punto di vista di salute (minore stress) ed evoluzione, si ha una disinibizione del pallido e conseguente attivazione del sistema limbico.

Le funzioni coinvolte sono quindi:

  • i meccanismi istintivi o automatici o inconsci (regolati dalle complesse interazioni tra gangli telencefalici della base e corteccia, con particolare attenzione ai circuiti cortico-subcorticali)
  • le risposte emotive (sistema limbico)
  • le regolazioni dei sistemi ormonali superiori (ipotalamo-ipofisi)
  • le reazioni vegetative (tipicamente a sede ipotalamo-insulare)
  • le funzioni del sistema nervoso autonomo (ipotalamo-nuclei parasimpatici e sedi midollari delle branche ortosimpatico e parasimpatico)
  • sistema dolorifico e antinocicettivo
  • quindi il sistema della ricompensa regola la nostra salute, il nostro benessere, le nostre prospettive future.

RICOMPENSA: I BISOGNI, I DIRITTI

Possiamo traslare tutte queste conoscenze specifiche in un concetto: il sistema della ricompensa è il sistema dei bisogni, il sistema della vita, il sistema che regola le nostre funzioni più profonde ed essenziali, è il sistema della salute, che essendo un diritto rende il reward system il sistema dei diritti umani.

Infatti il sistema della ricompensa regola varie funzioni:

-il cibo, il bisogno di alimentarsi, il sistema della fame

-regola poi l’intero metabolismo, anche grazie all’asse ipotalamo ipofisario

-regola le funzioni cardio-respiratorie

-regola i nostri movimenti, grazie ai percorsi sottocorticali dei gangli della base, gli stessi coinvolti quando disregolati nel Parkinson’s disease

-è quindi correlabile alla funzione di fitness

-regola il sonno

-è preposto alle funzioni affettive, riproduttive, sociali, parentali

 

 

Per proseguire la lettura ed andare all’articolo completo:

https://www.neuroscienze.net/reward-system/

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