Viale Montegrappa 22, Grottammare / Corso Umberto I, n. 18, Civitanova Marche

INGENUITA’, DIFETTO O QUALITA’ ?

Guarda!, vedi i delfini?, mi disse mio padre, sono lì, li vedi? Dove?, non li vedo. Lì, insistette puntando il dito nell’immensità del mare. Stanno saltando, increspano le acque… Ma il mare è un po’ mosso, non li vedo, non li distinguo, ma dici sul serio? Tu, li vedi veramente? Certo, guarda bene, proprio lì. Beh, sì, forse, mi pare; sì sì, li vedo, gli risposi alla fine. Ah, allora sei proprio ingenua, non c’è nessun delfino, non dovresti lasciarti suggestionare…

Questo fu un dialogo che ricordo bene anche se ero piccola, all’inizio della scolarizzazione. Mi segnò. Provai una grande umiliazione e mi sentii tradita. Non riuscii a spiegargli di averlo assecondato pur consapevole di non aver visto quello che a lui sembrava certo e ben visibile. Non riuscii a spiegargli che era tanta la mia fiducia in lui che non me la sentivo di smentirlo e di non condividere la sua intensa gioia di quell’avvistamento tanto inusitato. Quando mai si era visto un gruppo di delfini dalla riva del mare a Jesolo? Se li stava vedendo, e insisteva così tanto, avrà voluto dire che c’erano davvero, pensai. Che motivo avrebbe avuto di mentirmi, lui che voleva bene a me che di bene gliene volevo tanto? Poteva darsi, ricordo che ragionai, che mio padre, fortemente miope, con l’ausilio dei suoi occhiali senza montatura da intellettuale romantico, risultasse avvantaggiato rispetto a me che, allora, ne ero senza.

Il ricordo di questo dialogo mi stimola a riflettere, a distanza di tanto tempo, su cosa sia l’ingenuità, questo tratto caratteriale che peraltro ancora non mi ha abbandonata e che ancora caparbiamente difendo.

Non si tratta di stilarne un elogio, una eccessiva ingenuità condanna ad essere vittima designata del furbo, piuttosto si tratta di vedere se al mantenimento in qualche misura di tale caratteristica, possa corrispondere, tutto sommato, più una qualità che un difetto.

Non si tratta di elogiare l’ingenuità idiota del principe di Dostoevskij o degli adepti di Scientology o di altre più pericolose sette dove un guru demoniaco miete le sue vittime; non è mio intento parlarne come di un pregio dunque, ma mi preme trattarne come di una qualità.

Vorrei riferirmi al tipo di ingenuità che è richiesta nell’amore il quale, per definizione, non può mai prescindere dalla fiducia.

La fiducia, infatti, implica sempre degli sforzi di conoscenza, di comprensione, di adattamento e non è mai del tutto acritica, idiota o passiva. Nemmeno quando scaturisce da un ipodotato come Forrest Gump, il cui quoziente intellettivo di 74 è limitato. Lontano mille miglia dalla massima di Hobbes, “homo homini lupus”, per il quale la diffidenza sarebbe all’origine della società, lontano dal pensiero di La Fontaine che considera la diffidenza “madre della sicurezza”, Forrest vanta una fiducia incrollabile e sa cavalcare egregiamente la propria ingenuità.

Grazie a questa, stringe legami solidi, come quello che la sua mamma aveva stretto con lui, fondati sulla stima, sulla positività, la bontà e la leggerezza del vivere intesa come la intende Italo Calvino nel suo mirabile “Lezioni Americane”. La forza di Forrest Gump sta proprio nella sua ingenuità disarmante, tale e quale a quella di un bambino, forza che ha un potere attrattivo sul bene e che gli regalerà alla fine fortuna e ricchezza negli affetti.

Ci guadagnerà l’affetto riconoscente di Bubba, l’amico salvato assieme alla famiglia dalla povertà in quanto compagno nell’avventurosa impresa della pesca ai gamberetti; l’affetto del Tenente da lui salvato una prima volta eroicamente in Vietnam e una seconda volta dalla sua drammatica condizione di reduce mutilato e traumatizzato dalla guerra; l’affetto profondo di Jenny, amica d’infanzia prima e sua moglie poi, ed infine quello del suo adorabile figlioletto. Pur nella limitatezza delle sue capacità cognitive, Forrest Gump non smette mai di utilizzare gli strumenti dell’analisi, della conoscenza e dell’esercizio di un’ ingenua quanto efficace difesa dalle avversità e dai nemici.

Per proseguire la lettura ed andare all’articolo completo:

Leave a Comment

(0 Commenti)

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Close