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LA FOBIA DELLA SCUOLA

L’ambiente scolastico può essere un luogo stimolante, un campo di allenamento quotidiano dove ogni fanciullo inizia a conoscere e sperimentare molti aspetti della vita e di se stesso. Esso però a volte si trasforma in un teatro di timori, in una fonte di preoccupazioni e di un vero e proprio disagio che può riguardare bambini e adolescenti che sviluppano la cosiddetta “fobia scolare”.

Tra ansia da separazione, paura appresa e insicurezza
Non è raro per una famiglia dover affrontare per qualche periodo un rifiuto da parte di un figlio di recarsi a scuola. Esistono tuttavia situazioni in cui il rifiuto appare accompagnato da un malessere più o meno evidente legato ad uno stato d’ansia, un nucleo caratteristico che ha fatto guadagnare alla fobia scolare anche la denominazione di “rifiuto ansioso della scuola” (Last C.G., Francis G., Hersen M., Kazdin A.E., Strass C.C., 1987).

Molti studi hanno cercato di stabilire le cause alla base di questa problematica che preoccupa e rende difficile la vita quotidiana di un numero crescente di famiglie.
Secondo il tradizionale e più comune approccio diagnostico il persistente rifiuto di andare a scuola rappresenta semplicemente un sintomo che può evidenziare, insieme ad altri, la presenza di un Disturbo da Ansia di Separazione, una categoria dei cosiddetti Disturbi dell’Infanzia, della Fanciullezza e dell’Adolescenza (DSM IV). Esso in tale contesto viene considerato come una delle espressioni dell’angoscia di separazione, generalmente riguardante la figura materna.
È estremamente importante osservare tuttavia che l’angoscia di separazione è spesso normalmente presente ed evidente in piccole quantità durante la fase evolutiva che riguarda l’età della scuola materna e pertanto, in tali casi, essa non va battezzata facilmente con una vera e propria forma di fobia della scuola. La differenza sta nella forza dell’ansia, nella sua capacità abituale di limitare in modo specifico la frequenza scolastica e nella sua persistenza nel tempo.
È più certo che si possa parlare di una vera e propria “fobia scolare” quando l’ansia da separazione è mostrata in relazione alla frequenza della scuola primaria, ossia in età comprese tra i sei e i sette anni.
Quando è presente la fobia scolare, affinché si possa parlare di un vero e proprio Disturbo di Ansia da Separazione devono sussistere, più precisamente alcuni sintomi-chiave.
Innanzitutto si osserva un’ansia inadeguata in relazione al livello evolutivo manifestata, oltre che con rifiuto della scuola, anche con altri due sintomi di agitazione da distacco tra cui possono rientrare:
– malessere ricorrente durante altre forme di separazione da casa;
– preoccupazioni  per la perdita di persone care o per la possibile separazione da esse a causa di eventi imprevisti;
– paura di stare soli;
– rifiuto a dormire soli;
– incubi sul tema della perdita affettiva;
– sintomi fisici al pensiero di dover vivere una separazione.
La fobia scolare si può ricondurre ad Ansia da Separazione quando il disagio si manifesta prima dei diciotto anni ed almeno per quattro settimanecompromettendo spesso la vita sociale, scolastica o altre importante aree personali.
Tale interpretazione del problema della paura della scuola non è l’unica e ha spesso colpevolizzato le famiglie, non ritenute in grado di favorire un adeguato processo di distacco e di graduale autonomia del figlio che mostra tale problema.

Ma il nucleo patologico derivante dall’ “angoscia del distacco” non sembra tuttavia essere sempre confermato in altri casi in cui invece si evidenzia una paura condizionata della scuola, che fa seguito ad esperienze relazionali sgradevoli vissute realmente o semplicemente interpretate come tali, oppure immaginate dai bambini o dai ragazzi che possono essere interessati dal problema. Di conseguenza, altre esperienze di studio e di intervento hanno evidenziato manifestazioni di questo problema che appaiono come una forma specifica e precoce di Fobia Sociale, spesso alimentata o rinforzata da una concezione della scuola come luogo rigido e punitivo, un contesto dipinto in modo minaccioso talvolta dalla famiglia o da contesti sociali vicini ad essa (Pilliteri Senatore R., 1995).

Infine, alla radice del problema, soprattutto nel passaggio dalla scuola primaria a quella secondaria di primo grado o da quest’ultima ai licei e alle scuole tecniche, spesso si pongono dei problemi di insicurezza, di bassa autostima o le incertezze sulle proprie capacità di inserirsi in nuovi contesti sociali, oppure di affrontare le nuove richieste di studio più impegnative.
D’altro canto nella società moderna la fobia scolare è un problema crescente proprio a causa delle numerose pressioni sociali e familiari che i bambini e i ragazzi ricevono: da un lato le famiglie sono sempre più attente al rendimento scolastico e pretendono crescenti profitti per la realizzazione personale e dall’altro le scuole sono sempre più guidate dai valori della società attuale sempre più improntata sull’importanza della certificazione delle competenze e sulla competizione.
I ragazzi che crescono in questo contesto sviluppano facilmente un perfezionismo indotto, una rigidità verso se stessi ed una tendenza ad essere molto esigenti che può non permettergli di perdonarsi anche i piccoli insuccessi comuni, favorendo la strutturazione di una personalità che tende a guidare facilmente l’attenzione sui risultati individuali e sugli aspetti personali negativi, causando una lenta e costante svalutazione del Sé che si pone alla base dell’ansia nell’affrontare gli eventi scolastici.

La paura irrazionale e la razionalizzazione delle cause
Il problema della fobia scolare è più facile da individuare nei bambini più piccoli in cui le note ansiose sono più evidenti, al contrario di quanto accade negli adolescenti in cui esso può essere frainteso come un problema di scarsa motivazione scolastica o di pigrizia.
L’esordio dei sintomi in genere avviene in modo improvviso all’inizio dell’anno scolastico, ma talvolta si verificano situazioni di avvio o di ricaduta in periodi dell’anno in cui si vivono delle interruzioni nella frequenza della scuola per vacanze o per malattia.
Comparse brusche del problema sono ricollegabili invece ad episodi specifici della vita scolastica, quali litigi con un compagno, problemi con un insegnante, malesseri fisici vissuti a scuola o ancora insuccessi nei compiti didattici. In tali casi è importante indagare sulle cause che hanno innescato il problema, che appare più di natura reattiva, al fine di poter trovare specifiche soluzioni e percorsi di intervento mirati, precoci e quindi più efficaci.

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Per saperne di più e leggere l’articolo completo: http://www.benessere.com/psicologia/fobie/fobia_scuola.htm

 

 

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