Viale Montegrappa 22, Grottammare / Corso Umberto I, n. 18, Civitanova Marche

Quando lasciarsi diventa difficile?

Stranamente e più spesso di quanto non si pensi, uomini e donne, sebbene insoddisfatti, infelici e disperati, non riescono a lasciarsi.

Non riescono a slegarsi da chi ritengono responsabili della loro tristezza.

Quando una relazione genera più sofferenza che benessere o quando semplicemente l’amore è ormai finito, la cosa più logica da compiere è mettere fine alla relazione e voltare pagina, ma può essere più facile a dirsi che a farsi.

Questo stato di cose, non ha niente di eroico e neppure di patetico, soltanto non si riesce a volte a lasciare la persona che non si  ama più.

Perché?

Una persona mi ha scritto:

“…so che l’unica soluzione è lasciarsi. Ma non ci riesco. Ogni volta che, profittando di un ennesimo litigio, mi allontano sento un’ansia insopportabile e finisco per credere che divisi non possiamo stare. Perché è così difficile chiudere?….”

Innanzitutto va specificato che chiudere una relazione significativa è sempre una decisione importante, che rimarrà impressa nella propria mente.

Alcune persone sperimentano un vero e proprio timore al solo pensarlo.

Soffrono di ciò che viene definito come FOBU, ovvero paura di lasciare il partner.

La sigla FOBU deriva dall’inglese Fear of breaking up (paura di interrompere una relazione, appunto).

Ma andiamo con ordine…..

 

Perché stiamo insieme?

Cerchiamo di riflettere in maniera sincera sulla domanda: se le risposte che troviamo riconducono tutte ad una serie di bisogni individuali, qualcosa non va.

Il bisogno di sicurezza o di tranquillità emotiva che si trova nella routine non può ragionevolmente essere sufficiente per far andare avanti una relazione, ma ci vogliono anche degli stimoli.

Spesso ci troviamo in quelle situazioni di coppia dove si è divenuti adulti insieme e ciò che ci unisce è presumibilmente un sentimento complesso, fatto di tante cose e non solo d’amore.

I partner, per quanto non più adeguati, restano un rifugio nonostante tutto, ma ciò non aiuta a migliorare veramente il nostro benessere.

La routine alla quale siamo abituati ci trattiene in un’agrodolce zona di confort, tuttavia c’è un naturale cambiamento che avviene in entrambi con gli anni, su cui la coppia non è riuscita ad adattarsi e ciò conduce a sentirsi insoddisfatti, non più completi insieme.

Non è poi da sottovalutare il fatto che lasciarsi significa riscrivere un futuro che fino a poco tempo fa era per noi molto più certo e rassicurante.

Ci diciamo che non riusciamo a lasciare il nostro partner perché gli vogliamo bene, gli siamo riconoscenti per la vicinanza e la cura che ha avuto per noi e non siamo capaci di immaginare la nostra vita senza di lui/lei.

Sicuramente ci si è amati e si sono condivise esperienze belle e anche tristi insieme;
l’altro/a e sempre stato il nostro porto sicuro dove ritornare, solo che questo è divenuto stretto per noi ora.

Basterebbero quattro semplici parole da dire: “non ti amo più”. Ma pronunciarle non è semplice. Anzitutto perché proprio sicuro sicuro di non amare più un’altra persona non lo sei mai, poi perché è difficilissimo tagliare un pezzo della tua vita e della tua storia personale.

Non è solo questo, però.

Quando lasciamo l’altro vado a  mettere in conto anche il mio fallimento, l’aver capito male, aver sbagliato, se la storia è andata avanti sono responsabile anch’io.

Di conseguenza ci si trattiene dal prendere una decisione perché lasciarsi definitivamente significherebbe forse (ma non è detto) tagliare del tutto i ponti con lui/lei e nella nostra mente questo può equivalere a buttar via tanti anni spesi assieme.

Molti di noi vivono il lasciarsi non solo come perdita affettiva, ma anche come sensazione di aver sprecato tempo e sforzi, di essere in difetto, in perdita. Invece sarebbe importante capire che la storia finita è stata comunque importante per noi, che ha lasciato anche cose buone, che ci ha arricchito.

Accettare il dolore

Non serve a niente trattenerci in un luogo dove la sofferenza è maggiore del benessere.

Se la relazione è stata sana e vera, ma la fiamma dell’amore si è spenta, la cosa logica da fare è essere onesti con l’altra persona.

Alcuni di noi tuttavia pensano che, “altruisticamente”, non vogliono ferire l’altro e si bloccano di fronte al fatto che la separazione porta certamente dolore, nei primi tempi, per tutti, tanto per l’altro quanto per se stessi: non si vuole allora accettare di attraversare il dolore del risveglio, un dolore uguale a quello che si prova negli occhi esposti d’improvviso alla luce dopo un lungo periodo di buio, nella gamba rimessa in movimento dopo mesi di immobilità. Il dolore del risveglio, come quello del parto, si dimentica presto.

Solo quando se ne è fuori si capisce subito che ne è valsa davvero la pena!
Bisogna accettare di attraversare questo dolore, per tornare a essere sereni dopo.

Teniamo comunque in conto che, all’indomani del lascito, verremo assaliti da milioni di dubbi e rimorsi. La vostra vita cambierà e sicuramente ci saranno molte cose che vi mancheranno, soprattutto la sensazione di avere qualcuno al vostro fianco, anche se la relazione che abbiamo vissuto era divenuta causa d’insoddisfazione e malessereVi saranno dei giorni in cui vi sentirete persino soli e verrete colti dall’idea di tornare col vostro ex,ma non è il vostro cuore a parlare, è solo la mancanza di un’abitudine.

Parlate con uno specialista

Se la paura di stare soli o di lasciare il nostro partner inizia a condizionarci in un modo anormale, probabilmente è il momento di consultare uno specialista.

Può darsi che abbiate sviluppato una patologia causata da un evento traumatico (rotture precedenti) o che avete bisogno di migliorare la vostra autostima.

 

Dott. Marco Forti

Psicologo – Psicoterapeuta cognitivo comportamentale – Sessuologo  – Esperto in EMDR

 

Leave a Comment

(0 Commenti)

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Close