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I MODELLI RELAZIONALI DI COPPIA SONO APPRESI NELL’INFANZIA

LE PERSONE POSSONO APPRENDERE NUOVI MODI DI ESSERE E DI RELAZIONARSI IN COPPIA, E POSSONO FARLO NEL MOMENTO IN CUI ACQUISISCONO CONSAPEVOLEZZA DI COME LE LORO ESPERIENZE PASSATE MODELLINO IL COMPORTAMENTO ATTUALE.

Secondo la Dottoressa Firestone esistono tre modalità apprese durante l’infanzia che possono influenzare i modelli relazionali di coppia: la selezione, la distorsione e la provocazione.

Qualche anno fa stavo parlando con il mio amico e collega Daniel Siegel, leader nel campo della neurobiologia interpersonale; stavamo discutendo su come e perchè le persone si trovano bloccate in determinati modelli di relazione”, dichiara la Dottoressa Lisa Firestone, psicologa clinica e Direttrice del Research and Education for the Glendon Association.

Il Dottor Siegel ha spiegato che i nostri cervelli sono effettivamente cablati per ricreare le condizioni del nostro passato.

Le nostre prime esperienze aiutano a stabilire reti neurali che, a livello sinaptico, ci portano a stimolare in un secondo momento un ambiente che fornirà un feedback familiare.

Anche quando i primi legami di attaccamento erano tesi e pieni di difficoltà, l’instaurarsi di relazioni future ri-attiva quegli stessi schemi.

Questo avviene automaticamente, generando un modo di essere nel mondo”, ha dichiarato il Dottor Siegel. “Crei il tuo incubo ricreando il tuo passato”.

Questa realtà cerebrale non significa che siamo tutti condannati; “Quando guardiamo alla connessione tra il cervello, la mente e le relazioni, in realtà vediamo una finestra di opportunità per la trasformazione”, prosegue il Dottor Siegel.

Le persone possono apprendere nuovi modi di essere e di relazionarsi, e possono farlo nel momento in cui acquisiscono consapevolezza di come le loro esperienze passate modellino il comportamento attuale.

Come ha proseguito nella sua spiegazione, “la mente può effettivamente cambiare gli schemi cerebrali”, ma per farlo, bisogna dare un senso e comprendere da dove provengono tali schemi e come potrebbero ferire o limitare le relazioni interpersonali.

Le prime relazioni di attaccamento aiutano a stabilire come ci si sente rispetto a sè stessi e come crediamo che dobbiamo comportarci per ottenere ciò che vogliamo e di cui abbiamo bisogno nella vita e nelle relazioni.

Al fine di mantenere le manovre difensive originariamente sviluppate per adattarsi all’ambiente iniziale, si cercano situazioni che ricreano un ambiente in cui tali difese siano ancora appropriate.

Nel processo, si riaffermano i vecchi sentimenti su sè stessi, spesso confermando un’identità negativa che ci è stata conferita durante l’infanzia.

Da adulti, ripetiamo spesso dinamiche del nostro passato senza nemmeno saperlo; questo è particolarmente vero nelle nostre relazioni intime.

Spesso, agiremo in modi che potrebbero essere stati adattivi durante l’infanzia, ma che nel presente feriscono. Possiamo ripetere modelli distruttivi di cui siamo stati testimoni o esperti, imitando un genitore o un modello di ruolo significativo.

Potremmo comportarci in modi che perpetuano scenari familiari, cioè litigare, piagnucolare o chiudersi proprio come si faceva da bambini.

Possiamo scegliere partner che si adattino alle caratteristiche della nostra storia, oppure proiettare questi tratti su un partner, provocandolo e coinvolgendolo in una dinamica distruttiva. Queste ultime tre tendenze sono indicate come selezione, distorsione e provocazione.

Capire come operano può quindi favorire una comprensione del perchè continuiamo a trovarci nelle stesse insidie della relazione.

LA SELEZIONE

Quando scegliamo qualcuno con cui intraprendere una relazione, questa stessa scelta ha a che fare con la nostra storia più di quanto possiamo pensare. Sia che le nostre attrazioni sembrino misteriose o totalmente ragionevoli per noi, ci sono spesso elementi invisibili in gioco che ci trascinano verso individui che ci ricordano elementi del nostro passato.

Siamo spesso attratti da partner che ci permettono di rivivere modelli negativi, che possono essere stati dolorosi ma anche confortevoli e familiari.

Ad esempio, se ci sentivamo ignorati da bambini, possiamo cercare relazioni con persone che sono meno disponibili; se ci sentivamo “invasi”, potremmo finire con partner che cercano di controllarci.

A volte tendiamo a provare un’attrazione verso le persone che hanno qualità simili a quelle dei nostri genitori, o che ci fanno sentire in modi simili a come ci sentivamo durante l’infanzia.

Questo tipo di ri-creazione basata sulla selezione avviene in molte relazioni e secondo diverse modalità.

Una donna con cui la Dottoressa Firestone ha lavorato, sosteneva di essere attratta da uomini che erano “misteriosi” e che avevano uno sguardo “freddo e distaccato”. Si sentiva attratta da questo tipo di atteggiamento.

Tuttavia, dopo aver intrapreso una relazione con uno di questi uomini, si sentiva frustrata dal loro modo di essere distante, sprezzante o rifiutante. Aveva difficoltà a riconoscere quanto fosse “sconvolta” dai tratti che l’avevano affascinata, fino a quando non ha riflettuto sulla sua infanzia, in cui entrambi i genitori e suo fratello presentavano queste stesse caratteristiche.

Nessuno nella sua infanzia le aveva infatti parlato apertamente o manifestato calore e affetto. Si sentiva isolata e abbandonata durante la crescita e così, da adulta, sceglieva partner che ri-creavano lo stesso clima emotivo.

LA DISTORSIONE

A volte, anche quando entriamo in una relazione sana con una persona che ha qualità positive, ci ritroviamo a vedere il partner in modi che corrispondono al nostro passato.

La Dottoressa Firestone racconta di un suo paziente, la cui infanzia era stata caratterizzata da genitori possessivi e opprimenti; sentiva ovviamente delle attrazioni verso le donne, ma nel momento in cui l’altra persona iniziava a mostrare interesse per lui, immediatamente la curiosità e l’attrazione svaniva.

Quando una donna esprimeva il suo interesse per lui, iniziava a sentirsi soffocato e la percepiva come disperata, aggressiva e bisognosa. Nel momento in cui questa faceva un passo indietro o perdeva l’interesse, la sua attrazione si risvegliava.

Si rese presto conto che questa distorsione sulle potenziali partner stava limitando la sua capacità di avvicinarsi a chiunque e che, in effetti, stava ricreando un ambiente in cui si sentiva sopraffatto e intrappolato.

LA PROVOCAZIONE

Oltre a scegliere partner che ci ricordano i nostri schemi passati, a volte si provoca il partner per ripristinare le dinamiche familiari vissute. Questo non è un qualcosa che facciamo consapevolmente, ma la nostra tendenza a generare il clima emotiva della nostra infanzia può infiltrarsi nel nostro modus operandi.

Ad esempio, se siamo stati spesso criticati come bambini e trattati come se fossimo incompetenti, potremmo essere consapevoli di sentirci feriti da parole di questo tipo nel corso della vita.

Tuttavia, siamo meno consapevoli dei modi in cui possiamo inconsciamente cercare di perpetuare questa immagine di noi stessi.

Nella nostra relazione, possiamo improvvisamente iniziare a dimenticare di occuparci delle cose che abbiamo detto che avremmo fatto.

Potremmo presentarci tardi o diventare pigri e resistenti all’aiuto; potremmo comportarci attivamente in modo irresponsabili o negligente, portando l’altro ad affrontarci.

Senza rendercene conto, intraprendiamo azioni che spingono l’altro a trattarci allo stesso modo di come succedeva da bambini.

Ci sono molti modi in cui queste dinamiche involontarie possono svolgere un ruolo, ma guardare al passato può far luce sui modi in cui abbiamo imparato a comportarci nelle relazioni e su ciò che abbiamo imparato ad aspettarci dall’altro.

Creando una narrazione coerente delle nostre esperienze, possiamo ottenere informazioni su come inavvertitamente ri-creiamo il nostro vecchio ambiente emotivo.

Possiamo quindi iniziare a separare il passato dal presente e prendere decisioni più consapevoli su come vogliamo essere nelle nostre relazioni.

Con chi vogliamo stare? Che tipo di interazioni vogliamo avere? Come possiamo avvicinarci ai nostri obiettivi senza ricorrere a vecchi schemi che ci portano dove abbiamo iniziato?

Questo processo di differenziazione dal passato per realizzare il proprio vero Sè permette di essere più vulnerabili e aperti ad un’altra persona.

Possiamo quindi imparare a crescere nelle nostre relazioni, forgiare il nostro destino e forse persino usare le nostre menti per cambiare il nostro cervello.

 

Tratto da PsychologyToday

 

(Traduzione e adattamento a cura della Dottoressa Giorgia Lauro

https://www.psiconline.it/articoli/infanzia-e-adolescenza/i-modelli-relazionali-di-coppia-sono-appresi-nell-infanzia.html

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