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Perché abbiamo paura dei nostri pensieri?

Sei seduto su un scoglio in riva al mare, con lo sguardo perso all’orizzonte e la compagnia dei tuoi pensieri che parlano della magnifica giornata e della gioia di essere vivi; poi, in una manciata di secondi, passi da questo sogno ad occhi aperti a pensieri più preoccupanti ed alle tante cose da fare. La fantasia ad occhi aperti si tramuta in pensieri che volgono in negativo, sul passato, sul futuro o sul presente e le sue difficoltà.
Pensare è una cosa divertente, indagini e ricerche sull’argomento hanno potuto dimostrare che siamo l’unica specie che può farlo senza finalità obbligatoriamente pratiche, come umani siamo predisposti a sognare ad occhi aperti ed a ritirarci nei nostri pensieri.  In un sondaggio, il 70 % degli intervistati  ha affermato di aver trascorso tempo tutti giorni
a sognare ad occhi aperti o a pensare per divertimento.
All’opposto c’è chi fra noi trova tale attività piuttosto noiosa e persino solo dolorosa o pericolosa.

Resistenza al pensiero

In una resoconto di 11 studi pubblicati su Science , ai partecipanti sono stati portati via telefoni cellulari e altri dispositivi per un breve periodo di tempo, tra 15  ed i 20 minuti. È stato chiesto loro di “pensare liberamente” per tale breve periodo. In alcuni casi, è stata data loro la possibilità di svolgere in alternativa  un’attività come leggere un libro o ascoltare musica, ad altri è stata data la scelta di somministrarsi una scossa elettrica invece di coltivare il libero pensiero. La netta maggioranza delle persone ha preferito fare qualcos’altro rispetto al pensare liberamente e diversi hanno scelto addirittura di farsi del male. Uno studio ha anche scoperto che il 67 percento degli uomini e il 25 percento delle donne preferirebbero darsi lievi scosse elettriche piuttosto che rimanere soli con i propri pensieri anche solo per pochi minuti.

Sembra quindi che ad un certo numero di persone non piace proprio l’idea di avere un  pensiero che vaga libero, che troppa libertà può creare disagio per alcuni: “fa sentire le persone come se non avessero il controllo”, affermano gli intervistati. 

Una buona parte di noi preferirebbe avere il permesso di pianificare ciò a cui penseranno in anticipo. 

Ci sentiamo a disagio a causa dei bisogni egoistici delle menti. Vogliamo sempre dirigere la nostra mente da qualche parte e quando non possiamo, non ci piace affatto.

È più probabile che evitino di pensare

Alcuni tipi di personalità, sembrano poi trovare più difficile di altri l’essere soli con i propri pensieri; per esempio gli individui estremamente estroversi prosperano grazie al contatto sociale e il tempo da soli non è qualcosa che garba loro; anche chi soffre di ansia o di depressione, poichè tende a rimuginare sugli aspetti più negativi della vita e la bassa autostima, si presta a pensieri auto-degradanti. Ma questo non vale per tutti, molti di noi sono a proprio agio con i propri pensieri e questo è un bene, perché il libero pensiero presenta momenti di riflessione e profonda contemplazione.

La nostra mente genera continuamente pensieri, si dice che ne sorgano anche 60000 in una giornata. Della maggior parte di essi non ci rendiamo nemmeno conto e li lasciamo andare… Essi nascono, e nel giro di pochi secondi spariscono nel nulla.

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